Roma, 7 dicembre 2012 - La lettera che segue questo testo di introduzione è indirizzata dal Presidente della Corte di Cassazione Ernesto Lupo e dal Procuratore Generale Gianfranco Ciani, direttamente al Ministro di Giustizia Severino.
Le due più alte personalità del mondo giudiziario nazionale, hanno scritto al Ministro lo scorso 29 novembre, andando oltre la constatazione di "eccellenza" e "dedizione al lavoro" dei lavoratori in mobilità e cassa integrazione, impiegati negli uffici giudiziari non solo alla Cassazione e in Procura. Il testo appare come un vero appello a non disperdere professionalità, che hanno letteralmente sorretto la macchina della giustizia, in questi due anni di accordo degli uffici giudiziari, con la Provincia di Roma nel 2010 e con la Regione Lazio dal 2011 .
Ricordiamo la relazione sull'Anno Giudiziario dello stesso Presidente di Cassazione Lupo, che denunciava una "vacanza" di personale amministrativo e di cancelleria che sfiora il 20% e con la prospettiva di altri dipendenti che nel 2013 andranno in pensione.
La lettera è un altra testimonianza, del fatto che i tirocinanti della Giustizia sono ormai insostituibili, se non si vuole strangolare l'istituzione e i gangli vitali della Giustizia, chi scrive ricorda che nel Lazio si tratta di oltre 500 lavoratori.
Corte Suprema di Cassazione
Il Primo Presidente e il Procuratore Generale
Prot. n. 25342/ Segr.Part. Roma, 29 novembre 2012
Al signor Ministro della Giustizia
OGGETTO: lavoratori in cassa integrazione e mobilità, in tirocinio presso gli Uffici giudiziari di legittimità a seguito di convenzione con la Regione Lazio.
Al signor Ministro della Giustizia
OGGETTO: lavoratori in cassa integrazione e mobilità, in tirocinio presso gli Uffici giudiziari di legittimità a seguito di convenzione con la Regione Lazio.
Intanto la politica in questi giorni, sta dando "spettacolo" dimostrandosi incapace di andare oltre le logiche di bottega, impantanando alle sabbie mobili di veti incrociati sia la legge elettorale, che gli altri DDL e preferendo lo scontro pseudo ideologico, alla responsabilità politica di traghettare il Paese fuori dal progressivo declino civile, sociale, economico e morale.
I tirocinanti-precari della Giustizia ogni giorno operano negli uffici giudiziari, consapevoli di essere la parte sana di un "corpo-sistema" che per sopravvivere ha bisogno anche del loro impegno quotidiano. Questa lettera del Presidente Lupo e del Procuratore Ciani ha un peso istituzionale enorme, ora sta alla politica rendere un servizio al Paese di portata adeguata a questo appello, perchè non ascoltarlo vorrebbe dire strangolare l'istituzione Giustizia.
Qualcosa in questo senso si sta muovendo "a fari spenti", vogliamo sperare che il "fattore B" non decida di "morire con tutti i filistei"...
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