domenica 13 novembre 2011

CGIL - Quale Giustizia nel governo che verrà? Ricominciare dalle macerie

La Giustizia è un paradigma dell'attuale stato di degrado delle istituzioni, le cifre sono eloquenti con un deficit di personale interno che in alcune sedi del Lazio arriva al 40%, è generalizzata oltre che nel Lazio, anche a livello nazionale l'inadeguatezza delle strutture edilizie, la totale mancanza di manutenzione e di sicurezza degli edifici giudiziari, la situazione di gestione dei documenti processuali, ammassati nei faldoni a portata di chiunque passi in corridoi e stanze degli uffici giudiziari.
La cronica penuria di personale interno, è mitigata in parte da una categoria di lavoratori della Giustizia che per ammissione di Direttori e magistrati, era stata accolta con scetticismo: i precari di quello che era il Protocollo di Intesa fra Provincia di Roma e il Ministero della Giustizia, ora gestito dalla Regione Lazio, sono attualmente determinanti per il funzionamento dei servizi interni negli uffici giudiziari.
Questo tema e quello delle attuali problematiche in termini di condizioni di lavoro, della mancanza di "ascolto" dei Precari della Giustizia, da parte della Regione Lazio e nel Ministero di Giustizia, è stato al centro dell'intervento di Emiliano Viti, tirocinante che si definisce come tutti i suoi colleghi Precario della Giustizia, è uno dei  Coordinatori della UPG - Unione Precari Giustizia.
L'intervento di Emiliano Viti della UPG




Integriamo la parte dell'intervento di Emiliano Viti sul tema del distacco dei tirocinanti dagli ammortizzatori sociali, dicendo che questa soluzione è auspicabile per tutti i precari/tirocinanti attualmente in Cassa Integrazione in Deroga riconosciuta dalla Regione Lazio. Ma questa soluzione non è praticabile per i precari/tirocinanti di Agile ex Eutelia e di Alitalia in Cassa Integrazione Straordinaria, riconosciuta dal Ministero del Lavoro, per questo aspetto c'è fiducia sul ruolo della CGIL di garante della sintesi fra diverse esigenze e condizioni. 
Nicoletta Grieco e Serena Sorrentino (CGIL), concretezza e sintesi 
L'intervento di Nicoletta Grieco Responsabile Nazionale FP CGIL
Nicoletta Grieco Responsabile Nazionale FP CGIL, è andata dritta al concetto fondamentale per cui non è possibile parlare di tagli orizzontali ai finanziamenti se si parla di Giustizia. La Giustizia è determinante anche per il buon funzionamento dell'economia, come affermato anche dalla Unione Europea. Il malfuzionamento della Giustizia, ha affermato la Grieco, è contro la Costituzione e contro i cittadini, inoltre una Giustizia efficiente produce valore per la collettività e garanzie per le imprese, favorendo lo sviluppo economico.
Il Governo dimissionato ha dimostrato di essere contro la Giustizia, con provvedimenti contrari al buon funzionamento delle sue prerogative e ha bloccato gli investimenti. La prova è negli 8000 dipendenti in uscita per raggiunti limiti di età, a cui se ne aggiungeranno altri 3000 nei prossimi anni, senza possibili rimpiazzi.
Ha affermato il suo impegno e quello della CGIL, a giocare un ruolo determinante nella tutela dei tirocinanti/precari. Ha ricordato all'assessore Zezza l'esternazione sui "Cantieri della Giustizia", in occasione di un incontro con tirocinanti/precari della giustizia tenuto al Tribunale di Civitavecchia.
Nicoletta Grieco ha parlato della proposta CGIL, che è fra i protagonisti della presentazione del progetto "Ufficio del Processo", una proposta concreta di un nuovo modello organizzativo per magistratura e personale interno, che potrebbe avviare una vera riforma della macchina giudiziaria, avviare l'informatizzazione della Giustizia e aprire spazi alle assunzioni a partire dai precari attualmente in percorso di tirocinio.

L'intervento di Serena Sorrentino, Segretaria CGIL Nazionale
Se Nicoletta Grieco ha fatto un intervento di concretezza, Serena Sorrentino ha rappresentato la sintesi del convegno CGIL sulla crisi della Giustizia non solo nel Lazio, ma a livello nazionale. La Sorrentino ha affermato che la Giustizia è in grado di essere autosufficiente per risorse finanziarie e gestionali. In questi anni di governo del centro-destra si è andati verso la relativizzazione del diritto alla Giustizia, a discrezione della politica e del ministro di turno. La CGIL è per la legalità come valore fondante e per il sostegno economico a coloro che operano ai servizi della Giustizia, il popolo di cosiddetti "fannulloni" e "peggio dell'Italia" con la coabitazione di dipendenti di ruolo e precari, meritano la restituzione della dignità e delle motivazioni a operare con impegno, attraverso la ricostruzione di un rapporto sereno con le gerarchie ministeriali e la fine dei tagli orizzontali.
Lavoro e Giustizia su indicazione della Unione Europea, devono essere al centro dell'agenda del governo che verrà. Riforma della Giustizia, indipendenza della Magistratura, ripristino delle funzioni, legalità sono il tema fondante del grande disegno di rinascita dell'istituzione della Giustizia, che tutti i cittadini si augurano.
Maurizio Foffo dell'Ufficio Giuridico CGIL di Roma e Lazio, ha parlato della Corte d'Appello di Roma, in cui negli ultimi anni gli addetti interni alla cancelleria e ai servizi sono passati da 370 a 270 addetti, ha anche riferito del presidente della Corte d'Appello di Roma, i cui locali aperti al pubblico per i procedimenti civili scoppiano di pubblico e avvocati, che ha chiesto al Demanio la disponibilità dei molti edifici dismessi dal Ministero Difesa in questi anni. La richiesta è caduta nel vuoto e nell'indifferenza delle Istituzioni interpellate, che d'altronde erano alle prese con un Governo e una classe politica, più interessata ai vitalizi e ai privilegi che alla gestione della cosa pubblica.
Lorenzo Mazzoli Segretario Generale FP CGIL Roma e Lazio ha parlato di cultura dell'indignazione che può ridare senso e forza al concetto di bene comune e credibilità delle istituzioni, ai valori della democrazia di cui la Giustizia è stata e deve continuare ad essere garante. Ha citato una frase di Antonio Ingroia, magistrato in prima linea nella lotta contro le mafie:
"Dobbiamo essere partigiani della Costituzione
a partire dall'indipendenza della Magistratura"
Ha aggiunto anche, ricevendo un applauso a scena aperta da noi tirocinanti/precari della Giustizia presenti, che "occorre dare soluzioni efficaci ai precari della Giustizia e al problema dei cancellieri insufficienti".
Il Prof. Gaetano Azzariti, Ordinario di Diritto Costituzionale
Nel pomeriggio il convegno della CGIL sulla crisi della Giustizia, è proseguito con gli interventi dei Presidenti Dott. Santacroce per la Corte d'Appello di Roma, Dott.ri De Fiore e Cerasoli rispettivamente Presidenti dei Tribunali di Roma e Latina e Dott. Monastero di Velletri. Sul tema dello speriamo defunto DDL Costituzionale di Riforma della Giustizia sono intervenuti i magistrati Dott. Zaccardi, Morosini e Cascini, il Prof. Angiolini della Consulta Giuridica, il Prof. Azzariti Ordinario di Diritto Costituzionale.
Tutti sono stati concordi che la cosiddetta riforma costituzionale della Giustizia, che speriamo venga presto abortita dal prossimo governo, è un attentato al CSM, all'indipendenza della Magistratura, infine avrebbe determinato un vero stato di Polizia, con le indagini pre processuali a gestione esclusiva delle Autorità di Polizia, senza alcun controllo giurisdizionale della Magistratura.
La conclusione che tiriamo noi è che la crisi finanziaria planeraria, fra i tanti effetti devastanti ne ha avuto uno positivo per l'Italia: ci ha liberato dal giogo insopportabile di un governo, che ha operato negli interessi di un solo cittadino.


         

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